Coaching mindset

12/07/2022 • Articoli


Il mindset può essere definito come l'atteggiamento mentale con cui si leggono ed interpretano la realtà e le circostanze, oltre che se stessi.

Il modo in cui osserviamo quello che viviamo e noi stessi sono sicuramente influenzati dall’apprendimento maturato nel tempo, oltre che dalla cultura, le esperienze e – in qualche modo – dalla considerazione di sé.

Il mindset, quindi, è quel fattore che determina il proprio agire verso una direzione di staticità oppure di dinamismo, che definisce il maggiore o minore modo di adattarsi all’ambiente e al cambiamento.

Questa introduzione descrive parte dell’intervento che un coach può realizzare insieme al suo cliente il quale, lavorando sul proprio mindset, è in grado di elicitare i suoi pensieri, le emozioni, i suoi comportamenti ed azioni apportando cambiamenti e scegliendo consapevolmente di cambiare, se necessario.

In questo articolo desidero concentrarmi su un altro aspetto: il legame che esiste tra mindset e competenze nel coaching. E mi chiedo:

  • Quali sono i pilastri del mindset di un “buon” coach?
  • Quali competenze lo stimolano e lo nutrono?
  • Come affronta la sua missione?

 

Amore infinito per gli esseri umani

Il Coach è caratterizzato dal profondo amore nei confronti degli esseri umani, tutti, che vede come la meravigliosa ed ineguagliabile “materia” su cui investire, costruendo il futuro.

 

Credere nel Cambiamento

Il Coach è un esperto di cambiamento. Il suo intervento promuove la crescita e lo sviluppo personale del cliente, nel pieno rispetto della sua unicità e delle sue caratteristiche peculiari.

Il suo approccio si fonda sulla piena fiducia nella possibilità di cambiare!

 

Credere nella centralità della consapevolezza

Un Coach – prima di affiancare il cliente in qualsiasi piano d’azione – cura e stimola la riflessione, la consapevolezza di sé e dei propri mezzi. In questo modo qualunque risultato raggiunto è e continua ad essere sotto il controllo del cliente.

 

Puntare sul potere trasformativo dell’apprendimento

Il Coach prima che ai risultati, guarda all’apprendimento e al significato che esso contribuisce a portare in ogni esperienza maturata, a prescindere dall’esito ottenuto. Si ottengono risultati perché si continua ad apprendere da sé a dagli altri.

 

Vedere la sfida come importante contributo per il cambiamento

Il Coaching è esplorazione continua, è uscire dalle proprie aree di comfort, è mettere in discussione lo status quo, è andare oltre. Per fare tutto ciò, il coach ricorre spesso alla sfida come stimolo, come input a sondare terreni inesplorati, a valutare alternative, promuovere il coraggio e la fiducia di attingere a risorse poco utilizzate, ma che potrebbero essere la chiave di risultati di maggiore valore per il proprio cliente.

 

Avere un modello operativo estremamente umano

La maieutica, l’arte di far venire alla luce ciò che già è, ma che non ha ancora preso spazio, non è ancora fiorita del tutto. Praticare l’arte maieutica vuol dire non tanto, trovare la domanda giusta per il cliente, ma predisporsi, mentalmente e spiritualmente, alla ricerca e alla scoperta; vuol dire sentire e allenare, la disponibilità a stupirsi di fronte al cliente. Ognuno di noi è un’opera d’arte: unica, inimitabile, così come le proprie verità, tutte le scoperte che si fanno rispetto a sé o al contesto, in ogni passo del cammino.

 

Mettere al centro l’auto-realizzazione, la scelta e la creatività

Porre attenzione in questo cammino ai tempi di cui la persona ha bisogno per maturare. È un pilastro riconducibile alla Filosofia Antica: l’arte di vivere in modo virtuoso, e quindi felice, è un modo di vivere, non solo una questione teorica. È l’allenamento del cliente che mette insieme pensieri, emozioni, azioni e significati.

 

Domandare più che rispondere

Le domande sono la chiave per evocare consapevolezza. Quando domandiamo, permettiamo a chi sta di fronte e a noi stessi di sentire, percepire, cogliere, il nostro vero interesse. Permettiamo di aprirsi, di mettere sul piatto le necessità, esplorare mondi non indagati prima, offrirsi una possibilità di auto conoscenza, creare lo spazio per valutare in modo consapevole. Bisognerà cogliere l’attimo, sentire e valutare, stando nel flusso della sessione, cosa favorevolmente si offre come opportunità, con l’obiettivo di far trovare soluzioni e non ovviamente per il piacere di indagare.

Quella del coach può dirsi una missione e sicuramente ha bisogno di essere affrontata con un mindset curioso, disponibile, empatico, pronto a mettersi in gioco e in discussione, umile nell’accettare sfide, equilibrato nella relazione con sé e con gli altri, fiducioso nel potere del cambiamento, pronto a celebrare i risultati altrui, custode di storie di vita preziose ed uniche.

Coaching… Questione di Mind set!

 

Monica Paliaga, PCC

Volontaria Area Comunicazione 2022

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