Come gestire la criticità: il coaching, la psicologia a confronto in tempo di crisi

17/04/2020 • Articoli


Come gestire la criticità: il coaching, la psicologia a confronto in tempo di crisi

Il Covid-19 ha messo tutti noi ed il sistema produttivo mondiale in crisi. Nell’ultimo mese e mezzo in Italia e solo più recentemente nelle altre nazioni sono cambiati tutti i paradigmi che ci caratterizzavano.

Dal “non c’è tempo per fermarsi”.. al “restiamo a casa”.

Basta solo questa premessa per dare grande valore ed unicità all’esperienza che il mondo intero sta vivendo.

Ma chi è impegnato nelle relazioni di aiuto come può essere di supporto in questa fase? Da psicoterapeuta sistemica che ha sempre guardato il sistema di appartenenza per comprendere il significato del sintomo e da coach ICF, che riporta le emozioni e le difficoltà dei clienti in obiettivi specifici, dico che è l’aspetto di umanità ed autenticità come professionisti a dotarci di una marcia in più in questa crisi.

Nelle crisi ci si sente più fragili e ogni passaggio al “fare” deve necessariamente presupporre una partnership più forte e matura tra coach e coachee. L’ambito del business coaching o del corporate coaching è inoltre diverso dall’ambito del life coaching per gli obiettivi sui quali si lavora. Vi è comunque un comune denominatore tra questi ambiti di attività e sono le EMOZIONI (nelle sue altalene espressive) ad essere sempre più protagoniste delle sessioni che si erogheranno in tempo di COVID-Time.

Il modello delle nuove competenze ICF  (in vigore dal 2021 e rese pubbliche nello scorso Dicembre) ha già posto l’attenzione sugli aspetti emotivi rendendoli centrali per l’abilità del coach, in particolar modo rispetto alla “competenza di incarnare una mentalità di coaching (n. 2)” e per la “competenza della presenza (n. 5)”. Aspetti questi sintetizzabili nella capacità per il coach di gestire e padroneggiare sia le proprie emozioni sia quelle che il cliente ci porta in sessione anche quando sono di forte impatto.

Nel webinar del 16 Aprile abbiamo imparato a leggere quali sono le emozioni che caratterizzano le varie fasi al cambiamento secondo il modello di “Four 4 Rooms of Change” (Appagamento, Autocensura o Negazione, Confusione, Ispirazione). Il collegamento tra reazione al cambiamento e crisi è quindi il primo passo per dare una lettura a ciò che ci accade e proprio per questo ci permette di sviluppare una visione meta che favorisce un distacco emotivo tra sé ed il cliente, permettendoci di essere co-partecipi ma non “invischiati”.

Questa capacità ci permette di essere sempre noi, come coach, al timone del processo e di guidare il cliente verso la sua più piena realizzazione anche in questa fase particolarmente critica. Accogliere le emozioni e saperle leggere significa infatti non perdersi in esse.

Ovviamente, in qualità di coach ICF, aderiamo al Codice Etico e sappiamo quanto importante sia il rispetto dei limiti che possono rendere il nostro intervento efficace e quanto invece in alcune circostanze (ad esempio quando il momento di crisi scatena reazioni emotive eccessive e forti destabilizzazioni personali) sia opportuno indirizzare il nostro cliente verso professionisti della salute psicologica. 

Insieme, in questa fase come coach e professionisti del benessere, siamo chiamati a contribuire ad un mondo migliore che rimetta al centro della nostra esistenza il significato dell’esserci con cura, attenzione e competenze specifiche che risulteranno indispensabili in questa fase di “rinascita”.

 

Autore: Ivana La Pira, PCC

Relatore del webinar "Come gestire la criticità: il coaching, la psicologia a confronto in tempo di COVID-19" - 16/04/2020

Come gestire la criticità: il coaching, la psicologia a confronto in tempo di crisi