Parlare di emozioni risuona a volte come un tabù nel mondo del coaching. Le prime resistenze sono le nostre come coach: sia perché siamo costantemente attenti a non varcare il confine con la psicoterapia, ma anche perché il terreno assomiglia, a volte, a delle sabbie mobili: scivoloso e rischioso.
Quali resistenze incontriamo invece nei nostri clienti?
Nella Masterclass del 23 marzo 2022, queste resistenze sono apparse con molteplici sfaccettature:
Come sentirci sereni nell’abbracciare l’ambito emotivo?
In primis, è utile lavorare sul primo scoglio: saperle nominare. Il modello di Robert Plutchik si rivela di grande aiuto. Come un fiore, i suoi 8 petali offrono tutte le sfumature di 8 emozioni base e delle loro declinazioni per intensità.
Spesso in una situazione non c’è una sola emozione in gioco ma diverse, tanto da rendere a volte la sinfonia emotiva confusa, quasi disarmonica. Con la combinazione di diverse emozioni nei vari binomi, il modello di Plutchik aiuta i nostri clienti a raggiungere una maggiore autoconsapevolezza emotiva e ad apprezzare il valore dei messaggi che si combinano.
Quando lavoriamo con le emozioni dei nostri clienti, siamo allineati con le competenze ICF?
Sono diverse le competenze ICF coinvolte quando si lavora su questo tema:
E in effetti le emozioni possono essere spesso risorse e qualche volta barriere.
Come sviluppare, quindi, la nostra presenza come coach?
La competenza 5 ci rimanda all’empatia e alla nostra gestione emotiva. Più noi – come coach – rimaniamo in contatto con le nostre emozioni, impariamo a decodificarle e a gestirle, più possiamo entrare in una zona di vulnerabilità con fiducia… al servizio dei nostri clienti.
Christine Gallaire – MCC ICF e Global Team Coach